Janez Janša / Un, uno, una

 

Nel 2007, tre artisti residenti in Slovenia annunciano pubblicamente il cambio ufficiale dei loro nomi in quello del politico conservatore Janez Janša, all’epoca primo ministro sloveno e oggi leader di un’opposizione che raccoglie ampi consensi. Sebbene l’azione lasci pensare a una strategia politica sovversiva nota come “principio della sovraidentificazione”, gli artisti hanno sempre dichiarato di agire in base a motivi personali, collocando il progetto Janša in una dimensione biopolitica che vede nell’intreccio tra sfera pubblica e privata l’articolazione di un insieme di azioni, reazioni e controreazioni che costruiscono il progetto stesso.

Attraverso la sequenza degli articoli indeterminativi, il titolo della mostra apre una prospettiva seriale, suggerendo l’esistenza di soggettività indipendenti che, nell’agire comune, finiscono per assumere valore di soggetto collettivo.

Curata da Francesca Lazzarini, "Un, uno, una" attinge all’ampio corpo di opere e significati scaturiti dall’azione dei tre artisti, soffermandosi sulle conseguenze della moltiplicazione del nome in relazione allo spazio pubblico, a quello mediatico e alle strategie commerciali di customizzazione di prodotti e servizi.

 

                   

In 2007, three artists who were living in Slovenia publicly announced the official change of their names to the one of the political conservative Janez Janša. He was Prime Minister of Slovenia at the time, today he's the leader of the opposition and still gathers great consensus.
Even though this action could seem a subversive political strategy known as "overidentification principle", the artists have always maintained that their motives were personal. This way they position the Janša project in a biopolitical dimension, intertwining the public and the private sphere in a series of actions, reactions and counterreactions which form the project itself.

Through the sequence of indefinite articles, the title of the exhibition defines a serial perspective. It suggests the existence of independent subjectivities, which in community life end up obtaining the value of a collective.

Curated by Francesca Lazzarini, "Un, uno, una" draws from the vast body of work and the meanings sprung from the action of the three artists. It purposefully lingers on the consequences of the multiplication of a name in relation to the public forum, the media space and the business strategies of customization of products and services.